Sommacco, aspro come la vita
La storia dell’utilizzo di erbe e spezie in cucina è estremamente affascinante. Non è raro trovare ingredienti che hanno accompagnato i pasti dei nostri antenati per secoli o addirittura millenni e che, ancora oggi, usiamo quotidianamente. In alcuni casi, però, per qualche motivo, piante di uso comune nell’antichità sono state dimenticate in alcune zone rimanendo, invece, popolarissime in altre.
È il caso del sumac, o sommacco.
Origine
Il Sommacco è una spezia estremamente conosciuta in Medioriente. Usato in maniera generosa in tutti i paesi dell’area, dai quali poi si è diffuso nel Mediterraneo, esistono diverse varietà di questo arbusto, non tutte commestibili. Quella di cui parliamo in questo articolo è la Rhus Coriaria L., conosciuta anche come Sommacco siciliano.
Il termine con cui questo vegetale appartenente alle Anacardiaceae viene comunemente definito non trae in inganno. In effetti, cresce nell’area del Vicino Oriente così come, spontaneamente, in Sicilia. Se, però, non è per niente difficile trovarlo nelle cucine e nei mercati Palestinesi, libanesi o Iraniani, non si può dire lo stesso parlando dell’Italia.
Storia e curiosità
I frutti secchi del sommacco hanno un sapore agre, molto simile a quello del limone, anche se più delicato. Prima che i romani diffondessero il famoso agrume, pare che il sommacco venisse utilizzato anche in Europa meridionale per conferire una nota acidula, anche se più leggera, ad alimenti e bevande.
L’aroma aspro di questa spezia, dovuto ai tannini e agli acidi malico e citrico presenti nella sua composizione, non è la sua unica qualità: tradizionalmente usato come antinfiammatorio e antiossidante, antichi Greci ed Egizi sfruttavano anche gli elementi presenti nella sua corteccia per conciare o tingere le pelli. Ma non è tutto.
Il sumac è profondamente legato all’antica ricorrenza persiana conosciuta come Nawruz o Nowruz. Questa festività, tutt’ora molto sentita in Iran come in altre nazioni, ha origine ben prima che si sviluppassero la religione islamica e quella cristiana.
Ogni anno, circa tre settimane prima dell’equinozio di primavera, migliaia di persone si preparano alla celebrazione; dopo aver rinfrescato e pulito a fondo le loro case dalla polvere dell’inverno passato, allestiscono uno spazio sul quale espongono sette alimenti che iniziano con la lettera S (haft-sin). Le “sette S” porteranno alla famiglia benessere, fortuna e purezza. Tra queste, il sommacco avrà il suo posto d’onore, andando a simboleggiare la pazienza nei momenti “aspri” della vita.
Utilizzo
I frutti secchi interi del sommacco sono difficili da trovare, soprattutto in Europa. Nella maggior parte dei casi, comunque, viene usato in polvere, come condimento da spargere su riso, verdura, dolci o salse.
Grazie alle sue note acidule, è perfetto per insaporire la carne. Non è raro, infatti, trovarlo su alcuni tipi di kebab o nelle marinate per pollo o pesce.
Mescolato con semi di sesamo macinati, timo, o altre spezie, il sommacco compone lo za’atar, miscela usata in Medioriente al pari del curry in India.
Può essere spalmato, con l’aggiunta di un po’ di olio di oliva, sul pane o su altri prodotti da forno, ai quali regalerà un aroma fresco estremamente piacevole.
Oltre a bilanciare le preparazioni più sapide, comunque, il sommacco è adatto anche a intensificare l’acidità dello yogurt o di salse e vinegrette per insalate.
Composizione e valori nutrizionali
La composizione di questa pianta è stata oggetto di numerosi studi. I risultati hanno evidenziato immediatamente l’altissimo potere antiossidante del sommacco che, grazie alla presenza di polifenoli come gli antociani, aiuta a contrastare i radicali liberi e, di conseguenza, l’invecchiamento precoce e altre patologie.
In seguito ad altre ricerche relative alle proprietà benefiche di questa spezia, poi, gli studiosi hanno ottenuto risultati incoraggianti in termini di abbassamento dei livelli di glucosio e apolipoproteina B, principale componente del cosiddetto “colesterolo cattivo”.
Nella medicina tradizionale mediorientale, il sommacco viene utilizzato come diuretico o per curare problemi di stomaco.
Bisogna, tuttavia, prestare molta attenzione alle diverse tipologie di questa pianta. I frutti secchi della Rhus Coriaria non sono dannosi per gli umani, ma non si può dire lo stesso per quelli delle sue “cugine”, che possono causare avvelenamento (se ingerite) o dolorosissime dermatiti nei soggetti sensibili.
Valori nutrizionali medi per 100 g
Energia: 255 kcal
Carboidrati: 42,4 g
Di cui zuccheri:1 g
Grassi: 10,6 g
Di cui saturi: 0 g
Proteine: 4.13 g
Sodio: 420 mg
Puoi usare il sommacco per preparare:
Marinate per carni
Fattoush
Insaporire piatti a base di riso
Za’atar
Carta d’Identità
Nome comune: Sommacco, Sumac
Nome scientifico: Rhus Coriaria L.
Origine: Medio Oriente
Famiglia: Anacardiaceae
Maggiori Coltivatori: Medio Oriente